Estrai un dente che non può più essere trattato e una volta che lo hai in mano lo guardi, osservi la qualità della corona eseguita e lì incomincia la frustrazione che ti porta a dire inevitabilmente che ogni “mestiere è orbo”.
Premolare estratto perchè non più trattabile…
Parte da qui la necessità di far capire perché una semplice corona che costituisce l’ABC di un qualsiasi trattamento protesico, uno di quelli più comuni NON PUO’ E NON DEVE ESSERE COSI’, chissà che questo possa essere di aiuto a chi ha voglia di leggere queste poche righe……
Un paziente motivato è in grado di mantenere un ottimo livello di igiene SOLO SE LA CORONA HA DEI MARGINI DI CHIUSURA PRECISI, altrimenti dobbiamo sperare solo nei miracoli.
Solo una forma corretta a livello marginale e tollerata dai tessuti può consentire un loro fisiologico adattamento e giusto per essere ripetitivi un ottimo livello di igiene in un paziente motivato.
Solo una corretta chiusura marginale consente ad una corona perfettamente eseguita di resistere all’inevitabile aggressione chimica che i materiali utilizzati per cementare i manufatti vanno incontro.
In poche parole solo se si seguono scrupolosamente tutti i passaggi eseguendoli al meglio si può pensare di ottenere un risultato che poi il paziente facendo il suo dovere sarà in grado di mantenere nel tempo, altrimenti dovremo sempre e solo sperare nei miracoli.
Margine di preparazione del dente (linea rossa) e margine di chiusura della corona (linea gialla) non coincidono (imprecisione grossolana che causerà future infiltrazioni e carie secondarie…
Debordamento del materiale di cementazione (linea azzurra) dovuto all’imprecisione della chiusura marginale (ritenzione batterica fonte di patologia parodontale)…
Margine di chiusura della corona sovracontornato e debordante (linea gialla; difficoltà a mantenere corretto livello di igiene orale, fonte di patologia parodontale)…
Carie iniziale per infiltrazione batterica da margini non precisi (linea nera)…
