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Gli impianti possono fallire?

Gli impianti possono fallire?

Si possono grossolanamente individuare tre fallimenti legati ad una mancata osteointegrazione dell’impianto: uno immediato (prime settimane dall’inserimento), uno ritardato (due/tre mesi); viene a mancare quella intima connessione impianto osso e si interpone un sottile strato di tessuto fibroso che rende l’impianto instabile nel suo alloggiamento.

Infine si può verificare un fallimento tardivo che si evidenzia al momento del carico funzionale, quando cioè si inserisce una corona provvisoria.

Fallimento implantare ritardato

Non esiste il RIGETTO; è un termine improprio non corretto ed abusato per nascondere quello che in parole molto più semplici è un fallimento. Il fallimento può essere legato a molti fattori (risposta del paziente, tecnica chirurgica, concomitanti malattie sistemiche tipo diabete, abitudini viziate come il fumo di sigaretta ad esempio etc) e va completamente distinto dalla perdita dell’impianto in seguito alla periimplantite. Semplificando molto il concetto migliore è la qualità dell’osso, più semplice è la tecnica chirurgica maggiori sono le probabilità di successo. La sintomatologia clinica della mancata integrazione è piuttosto evidente ed è data dalla dolorabilità durante le manovre di serraggio delle viti di guarigione, dalla mobilità dell’impianto.

Fallimento implantare immediato

Fallimento implantare immediato

Fallimento implantare immediato